ho scritto questa lettera per mandarla ad amici e fratelli nel 2008, quando ero quasi all'inizio di un periodo depressivo che sarebbe durato molto a lungo, non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma da una lettura di 2 Corinzi venne fuori questo (ho lasciato quella lettera cosi com'era).
Credo che nulla sia a
caso e che in tutto, sia nel bene che nel male, Dio abbia il suo
proposito. Ci siamo trovati a condividere le nostre esperienze e a
renderci conto che qualcosa sta accadendo e che forse i tempi sono
maturi per qualcosa che Dio ha già preparato. Risveglio? Non lo so,
però siamo noi pronti a quello che Lui ci comanda?
Vorrei che tutti
leggiate la lettera di II Corinzi interamente, possibilmente tutta in
una volta per non perdere il filo del discorso che Paolo fa ai
corinzi.
Leggendola ho potuto
constatare come questo libro si avvicini a questo periodo della
chiesa e del nostro personale.
Spero che leggendo,
anche voi abbiate delle rivelazioni e possiate aggiungerle a quelle
che ho avuto io, le espongo di seguito.
I Rivelazione:
«Ecco
ORA è il tempo della salvezza » II cor. 6:2, non domani, non
ieri e neanche oggi, ma ORA; mi ha veramente colpito questa piccola e
comune parola e mi fa capire che il tempo è maturo e che noi siamo
già vincitori insieme a Cristo, II cor. 2:14.
II Rivelazione:
« E'
tempo di FARE » II cor. 8: 10-12, se i tempi sono maturi siamo
pronti a FARE?
Fino ad ora abbiamo
voluto, ma dobbiamo passare all'azione (8:11).
ci dobbiamo mettere in
testa IO POSSO, si noi possiamo perchè le promesse di Dio sono SI ed
AMEN, II cor. 1: 20, di questo possiamo essere sicuri perchè abbiamo
il sigillo che è la caparra dello Spirito nei nostri cuori, II cor.
1: 22; 5: 5.
quindi dobbiamo avere
bene in mente:
- Chi siamo in Cristo, per Dio e anche per il mondo: siamo odore di Cristo, II cor. 2: 15, e lettera di Cristo, II cor 3: 3.
- Da dove vengono le nostre capacità: le nostre capacità vengono da Dio che ci rende ministri idonei, II cor. 3: 5-6.
Ma come figli di Dio
come dobbiamo procedere per fare?
- la prima cosa è il MODO DI PARLARE, avendo noi la speranza parliamo con franchezza, II cor. 3: 12, perchè se il nostro vangelo è velato, lo è per chi muore, II cor. 4: 3, quindi parliamo di cosa noi crediamo, II cor. 4: 13. Di cosa precisamente dobbiamo parlare ce lo rivela II cor. 5: 14- 21
- la seconda cosa è il COMPORTAMENTO: esaminate attentamente il capitolo 6 fino al verso 1 del capitolo 7 (II cor. 6: 1- 18, 7:1).
- la terza cosa, molto importante, il DARE: il dare non solo i soldi, ma tutto a Lui, più del tempo, più delle risorse, più di tutto, II cor. 9: 6, e qui notiamo uno dei principi di Dio « come semini raccogli ». sforziamoci di dare le nostre vite come un offerta vivente, non solo a parole, ma abbandonandoci completamente a Lui.
- Ultima cosa, ma non meno importante, è l'avere delle armi in nostro possesso, le armi sono sinonimo di AZIONE, II cor. 10: 3-5.
III Rivelazione:
« in
qualsiasi condizione (la mia GRAZIA ti basta) » II cor. 12: 7-
10.
per servire il Signore
non abbiamo bisogno di condizioni favorevoli, ma di un cuore
disposto. Anche se, come detto prima, le promesse di Dio sono si ed
amen, II cor. 1: 20, non è detto che le vedremo realizzarsi in questa
vita.
Comprendete il senso profondo di quello che sto dicendo: Dio
non è tenuto a darci niente e noi non potremo mai ripagare il
sacrificio fatto per noi, quindi anche se Dio non dovesse benedirti,
tu non dovresti fare comunque la sua opera?
Se non hai quello che
chiedi, non devi comunque predicare il vangelo?
Dio cambia se tu non
hai nulla o rimane sempre e comunque Dio onnipotente?
E se Egli viene
rinnegato, non esiste comunque? Si, vi dico...è per questo passiamo
afflizioni, perchè anche allora Lo dobbiamo lodare, e saremo sempre
consolati. Paolo ci da un grande esempio di cosa significhi quello
che ho appena detto: II cor. 1: 3-11; 4:8-11/ 16-17; 7: 5-6/ 9-11.
collegandosi al verso
1: 11 comprendiamo l'importanza della preghiera e l'importanza di
questo gruppo di persone. Avete visto quanti deserti che qui
chiamiamo afflizioni, ma ci passiamo tutti e per non perdere la
bussola nel deserto dobbiamo porre bene lo sguardo sulla nostra FEDE
e dove essa punta.
Puntare lo sguardo non
alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, che sono
eterne ci dice II cor. 4: 18, facendoci comprendere di non dare adito
alle sensazioni umane, infatti, la fede non si basa su emozioni o su
come ci sentiamo, Dio c'è sia che sei triste sia che sei allegro.
Come ci spiega meglio II cor. 5: 1-9, ponendo attenzione al verso 7
« camminiamo per fede e non per visione ».
ora per fare tutto
questo dobbiamo avere dei requisiti:
- UMILTA' , II cor. 4: 7 siamo dei vasi di terra per dimostrare l'eccellenza di Dio.
- Un CONCETTO SOBRIO DI NOI STESSI, II cor. 10: 13- 18 per non andare oltre ciò che Dio ci comanda.
- SAPERE COSA CI ASPETTA COME SERVI DI DIO, II cor. 11: 23-28, fatiche, percosse, insulti, bestemmie, disavventure e imprevisti.
Il Signore sia con voi
in ogni tempo, fino al suo ritorno glorioso.
Gesù torna presto,
Amen.
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